Si dice che il wurstel sia stato inventato in Germania, intorno al 1400, molto prima che Cristoforo Colombo salpasse per il nuovo mondo. Molto probabilmente, infatti, l'hot dog nordamericano così come lo conosciamo proviene da una diffusa salsiccia europea, il wurstel, portata qui da macellai di diverse nazionalità. A supporto di questo troviamo un rapporto risalente al 1860, Il più antico documento a riguardo, il quale afferma che che un immigrato tedesco li vendette, insieme a panini al latte e crauti, da un carretto a Bowery di New York..
Per questo motivo la Germania è la patria del Wurstel, e rappresenta il posto migliore per assaporare un ottimo wurstel, o meglio un bratwurst.
Il wurstel nasce con l'obiettivo di non sprecare i resti del maiale, dando vita a un pasto molto calorico per affrontare i freddi inverni in Germania. Questo non significa che il wurstel nasce come prodotto di scarsa qualità, anzi: in un documento risalente al 1432 ritrovato a Wiemar (sopra la Baviera, in Germania) vengono descritte le linee guida per la preparazione di un perfetto bratwurst. Questo "disciplinare" prevedeva l'utilizzo solo delle carni di prima qualità, pena il pagamento di una multa molto salata, (pari circa ad uno stipendio giornaliero dell'epoca).
Questo è sufficiente a farci capire quanto la lavorazione del bratwurst sia da sempre considerata fondamentale in Germania. Al giorno d'oggi il bratwurst è divenuto un simbolo di arte culinaria tedesca.
La parola "wurstel" ha origini tedesche e in inglese può essere tradotta come un po' come "salsicce": i paesi del nord Europa ne mangiano molte e distinguono due tipi di wurstel: il Wiener würstchen e il Frankfurter würstchen. Negli States queste varietà di salsicce vengono chiamate hot dog, condite con senape, ketchup e qualsiasi tipo di salsa. La differenza tra il wurstel di Vienna e quello di Francoforte è sia negli ingredienti che nella forma: il primo è più corto ed è di carne suina o bovina; il secondo è più lungo e viene preparato esclusivamente con carne suina.